martedì 8 settembre 2015

Consigli di lettura: The Manhattan Projects

Si, è esattamente ciò che sembra

ATTENZIONE: QUESTO POST NON CONTIENE SPOILER!

Cosa sono i Progetti Manhattan?
Perché i protagonisti del fumetto sembrano così familiari eppure hanno un'aria poco raccomandabile?
La risposta a entrambe le domande è: "Eh..."
Prima la realtà: IL Progetto Manhattan -come tutti sanno- in piena Seconda Guerra Mondiale si occupava della realizzazione  di armi atomiche, coinvolgendo le più importanti menti dell'epoca (tra cui molti dei signori nel disegno sopra).
Ma non è tutto; infatti...

Hickman riprende IL Project e lo rielabora, innanzitutto trasformandolo in qualcosa di più. I progetti Manhattan dunque. Quasi una società nella società. Che come un organismo cresce e si sviluppa autonomamente, spesso a spese degli altri "organismi".

Diglielo Enri'!

Si, ma di cosa parla il fumetto?
Di nuovo, potrei rispondere con "eh...", ma poi sembrerei il tipo che sta scrivendo questo post senza sapere cosa dire (cosa vera solo in parte). Il fumetto si concentra sulle vite degli scienziati più famosi del Progetto, narrandoci delle loro avventure, delle loro vite, delle loro ossessioni, e perché no, della loro amicizia (trattata come sempre in modo peculiare). In ogni numero (o quasi), infatti, ci verrà spiegato il perché del comportamento di questo o quello scienziato, lasciando ben poco al caso.
Nonostante ciò la trama scorre abbastanza agevolmente, tra colpi di scena più o meno pronosticabili e situazioni che superano, spesso di molto, il limite dell'assurdo.

Tipo Oppenheimer che prende a pugni un cavallo. E questo è davvero, DAVVERO il minimo.



Dal punto di vista grafico, troviamo un Pitarra che si immerge e ci immerge nelle atmosfere lisergiche/splatter/weird/horror/fantascientifiche/oniriche che di volta in volta Hickman si diverte a immaginare e scrivere.
Alcune tavole sono davvero davvero ben riuscite (a mio modestissimo parere), così come alcune soluzioni grafiche. salta subito all'occhio la scelta durante la "Guerra di Oppenheimer" di intervallare il rosso e il blu.
Certo, il suo tratto potrebbe non piacere a tutti, ma dopo aver letto i primi numeri, vi accorgerete che un tratto diverso, magari meno cartoonesco, avrebbe dato un risultato forse non all'altezza.

Nascita di un (?) genio.

Voglio concludere parlando della pubblicazione.
Qui cominciano le "dolenti" note. Il primo numero è del marzo 2012, e nel frattempo Hickman ne ha fatti uscire in tutto 25 -preso com'è dai suoi impegni in Marvel-, raccolti in tp da 5 numeri l'uno.
In Italia il fumetto è distribuito da Panini che in pratica pubblica tutte le opere dello statunitense, ma i volumi usciti  sono soltanto 3 e ad oggi non ci sono novità sul 4.

In conclusione, per me questo è un fumetto di quelli da avere non dico assolutamente, ma quasi, soprattutto se amate la Storia della Scienza, chi l'ha scritta e i what if. Personalmente credo inoltre che in questa serie (e in East of West) esca fuori il miglior Hickman, qui libero di uscire dal politicamente corretto dei supereroi e dalla continuity a volte troppo stringente.
Dunque, alla fine vale la pena davvero davvero la pena comprare questo fumetto?

Grazie, Laika.



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